Il protocollo ministeriale prevede una sezione specifica per la sanificazione e disinfezione del trasporto pubblico, soprattutto in relazione agli autobus e i treni, spesso utilizzati da studenti e pendolari.
La sanificazione mezzi di trasporto e di lavoro deve essere appropriata e frequente, quindi deve riguardare tutte le parti frequentate da viaggiatori e/o lavoratori, ed essere effettuata con le modalità definite dalle specifiche circolari del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Sanificazione trasporti pubblici
La sanificazione trasporti pubblici è un processo che le aziende di trasporto pubblico non hanno mai interrotto a partire dallo scorso marzo. Secondo lo standard previsto dalla legge, la sanificazione e disinfezione dei mezzi devono essere effettuate almeno una volta al giorno, abitualmente al rientro in rimessa al termine del turno e come prassi minima, ma esistono pratiche più estese, su stazioni e banchine. La procedura minima di sanificazione prevede l’utilizzo di alcol 75% per tutte le superfici di contatto.
I prodotti più utilizzati sono a base di candeggina o cloro, ma anche etanolo e cloroformio. Nelle soste presso i capolinea, vengono usate speciali pistole con atomizzatore per vaporizzare sostanza disinfettanti. Sono molto usati anche gli strumenti a vapore classici o metodi di pulizia a vapore secco, che contiene soltanto il 5% di micro-particelle d’acqua, ad una temperatura di 180 gradi. È molto usato anche l’ozono, che ha un potere tanto ossidante da uccide immediatamente il virus.
Con l’obiettivo di contenere l’espansione del contagio da Coronavirus, il governo italiano ha varato le linee guida per la sanificazione trasporti pubblici quali treni, tram, autobus, traghetti, aerei e simili, senza dimenticare l’importanza della sanificazione auto quando si trasporta un positivo.
Sanificazione mezzi di trasporto
Il protocollo ministeriale prevede una sezione specifica per la sanificazione e disinfezione del trasporto pubblico, soprattutto in relazione agli autobus e i treni, spesso utilizzati da studenti e pendolari.
La sanificazione mezzi di trasporto e di lavoro deve essere appropriata e frequente, quindi deve riguardare tutte le parti frequentate da viaggiatori e/o lavoratori, ed essere effettuata con le modalità definite dalle specifiche circolari del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Sanificazione trasporti pubblici
La sanificazione trasporti pubblici è un processo che le aziende di trasporto pubblico non hanno mai interrotto a partire dallo scorso marzo. Secondo lo standard previsto dalla legge, la sanificazione e disinfezione dei mezzi devono essere effettuate almeno una volta al giorno, abitualmente al rientro in rimessa al termine del turno e come prassi minima, ma esistono pratiche più estese, su stazioni e banchine. La procedura minima di sanificazione prevede l’utilizzo di alcol 75% per tutte le superfici di contatto.
I prodotti più utilizzati sono a base di candeggina o cloro, ma anche etanolo e cloroformio. Nelle soste presso i capolinea, vengono usate speciali pistole con atomizzatore per vaporizzare sostanza disinfettanti. Sono molto usati anche gli strumenti a vapore classici o metodi di pulizia a vapore secco, che contiene soltanto il 5% di micro-particelle d’acqua, ad una temperatura di 180 gradi. È molto usato anche l’ozono, che ha un potere tanto ossidante da uccide immediatamente il virus.
Con l’obiettivo di contenere l’espansione del contagio da Coronavirus, il governo italiano ha varato le linee guida per la sanificazione trasporti pubblici quali treni, tram, autobus, traghetti, aerei e simili, senza dimenticare l’importanza della sanificazione auto quando si trasporta un positivo.